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La Profezia – Intervento teatralizzato

Da “La Narrazione degli effetti a lungo termine di maltrattamenti e abusi sulle minori*
Veronica Pinto

Intervento teatralizzato con Sara Mattei, Veronica Pinto

L’intervento teatrale che porteremo prende il via dalla presentazione di dati della mia storia personale, dal primo anno alla fine dell’adolescenza: abbandoni, lutti, gravi maltrattamenti e violenza psicologica, e procede analizzando quelle che sono riportate dalla letteratura scientifica e dal senso comune veicolato dai media “le conseguenze in età adulta di questi fatti”.
Semplicisticamente, con il mantra che ci viene ripetuto: Una bambina* violata diventerà una persona violenta o malata*
Le lenti attraverso le quali guarderemo ai dati sono queste:
La patologizzazione della vittima. Sano/Malato ( o del come colpevolizzare la vittima a distanza di molti anni)
L’intersezione di queste “patologie” con il genere assegnato alla nascita. L’assassinO e LA Suicida (o La Pazza).
“Malattia” e Capitale. Consumatori e consumatrici* di cure.

Dopo una breve presentazione seguirà la prima parte dell’intervento che ci vedrà in scena per circa una mezz’ora, e dopo una breve pausa, un dibattito con il pubblico presente su questi argomenti:
• La profezia che si auto-avvera. La narrazione di chi ha subito violenza in età minore.
• Le immagini che accompagnano il racconto delle violenze sulle minori*.
• Operatori e operatrici*. Come non cadere nella trappola del destino stabilito per le minori* vittime di violenza.
Abbiamo deciso di farne un intervento teatrale per non presentare questa ricerca da una cattedra, opporre verità a verità, ma farne invece materiale di discussione e di lavoro collettivo.
Questi sono alcuni dei Perché lo facciamo :
Perché le minori* vittime di violenza sono ancora invisibili* e invisibilizzate. La loro parola non conta, non vengono ascoltate, e se ascoltate non vengono credute. Le loro storie vengono taciute o raccontate con uno sguardo adultocentrico.
Perché le minori* sono ancora oggi ammantate come le donne*, di discorsi di dolcezza e purezza, un puerile escamotage per nascondere un immaginario di tentatrici, maligne, volubili inaffidabili, stupide. Un immaginario che serve il potere patriarcale.
Perché le minori* vittime di violenza non siano trattate come numeri di spesa a carico dei vari sistemi sanitari nazionali, per essere recuperate alla bell’e meglio e reinserite nel sistema di produzione/consumo.
Perché abbiamo bisogno che le persone che lavorano con le minori* vittime di violenza, non le considerino irrecuperabili, non siano prese dallo sconforto e facilmente guidate alla disperazione dalla prima ricerca americana o dal primo articoletto di giornale sulla salute psicologica.
Perché spetta a noi la parola su quello che ci è successo. Sta a noi scegliere, scegliere! se raccontare o meno.

Perché non abbiamo bisogno di profeti che stabiliscano per noi come sarà la nostra vita e di che morte moriremo.
Perché per ogni sbaglio o grandezza nella nostra vita non abbiamo bisogno di essere riportate all’inferno. ( Come sei stata brava- nonostante il tuo passato – come sei stata crudele -è colpa del tuo passato)
Perché questa narrazione, questa profezia che ci vuole violente o malate e destinate alla sofferenza ci scava dentro fino a diventare una verità faticosissima da mettere in discussione.
Perché abbiamo bisogno di coraggio e incoraggiamento da parte di tutti* e non di pietà o di facili categorie per gestire meglio il peso della sofferenza.
E perché di base non esistono destini stabiliti per nessuna*, non dobbiamo combattere contro un destino avverso. Ce l’ha ordinato un medico? cambiamolo! “‘A vita nun è ‘na guera”.
Siamo energia che si trasforma a velocità straordinarie. Potente.

Presenta e modera il dibattito Silvia Carabelli

La partecipazione è gratuita. Chiediamo alle partecipanti* un’offerta libera per rientrare delle spese di viaggio e per i materiali.

Photo credits: Eleonora Briscoe

Data

20 Ott 2018
Expired!

Ora

18:00 - 21:00

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