
Una cena per Gaza
Venerdì 3 ottobre, insieme alla Brigata Lia, organizziamo una cena di finanziamento nel nostro rifugio urbano, Piano Terra, per sostenere le famiglie di Gaza sotto assedio. Vogliamo contribuire a tenere viva una rete concreta di solidarietà e resistenza contro il genocidio in corso, portato avanti da Israele con bombardamenti, assedio, fame e distruzione sistematica.
Contro il genocidio. Contro l’occupazione. Contro il silenzio.
📅 Venerdì 3 ottobre, Piano Terra
🕖 19:00 Presentazione del progetto
🍽️ A seguire, cena sociale (offerta minima 10€)
Per aiutarci a organizzare al meglio la cena, prenota un posto scrivendo a: brigatalia9@gmail.com
Il ricavato della cena sosterrà il progetto “Una terra in comune“. L’iniziativa nasce dalla mobilitazione di un gruppo di docenti, ricercatrici e personale tecnico-amministrativo di varie università italiane, che da quasi due anni stanno sostenendo direttamente alcune famiglie di Deir al-Balah. Attraverso messaggi, video, donazioni e vicinanza quotidiana, si è costruita una relazione profonda, fatta di cura e solidarietà attiva.
Le donazioni raccolte tramite l’APS La Comune saranno integralmente inviate a Vento di Terra, una ONG Italiana con statuto di Cooperazione Internazionale che opera in Deir-al- Balah. Vento di Terra trasmetterà le donazioni direttamente alle famiglie.
A Gaza, la società civile si regge storicamente su legami familiari e comunitari profondi. Le famiglie non sono solo nuclei affettivi, ma vere e proprie unità di mutuo soccorso, capaci di prendersi cura dei membri più vulnerabili e di ridistribuire l’aiuto ricevuto attraverso una rete di relazioni estesa. In un contesto di assedio e distruzione, questa solidarietà dal basso è ciò che permette alla popolazione di resistere, di continuare a vivere, di non spezzarsi.
Una logica simile ha guidato la nascita e l’azione della Brigata Lia. Durante la pandemia, quando le istituzioni hanno abbandonato intere fasce di popolazione, la Brigata si è presa cura di una rete di mutuo appoggio: ha distribuito cibo, sostenuto l’istruzione, insegnato l’italiano, e soprattutto ha scelto di stare dalla parte di chi è lasciato indietro. Non come gesto caritatevole e assistenzialistico, ma come pratica politica, come costruzione di comunità.