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La bolla olimpica

“Oggi le Olimpiadi sono diventate un’occasione imperdibile per mettere mano ai fondi pubblici e realizzare nuove ed “indispensabili” infrastrutture per garantire lo svolgimento dei giochi: strade, autostrade, alberghi, stadi non c’è limite alla fantasia e anche alla realtà. Le Olimpiadi, dietro questa aura di valori positivi universali, sono anche diventate la miglior occasione per ridisegnare le città, svuotandole, in tanti modi diversi, di quelle presenze residuali, povere, che frenano lo sviluppo, la crescita del famoso P.I.L. Svuotandole dei soggetti più deboli, spedendoli in periferia, ad arricchire col lavoro sporco, il “centro”, comunque lo si voglia perimetrare. Alla fine, dopo questa smisurata ed iniqua distribuzione della ricchezza, le città e i territori si ritrovano più povere, indebitate e sotto ricatto, mentre un manipolo di imprenditori è già partito in direzione del prossimo grande evento, abbandonando un territorio saccheggiato dal punto di vista ambientale, con conseguenze sociali immaginabili.”
A poco più di 5 anni dai giochi invernali Milano-Cortina2026, sono già evidenti nella conca ampezzana i danni ambientali che avranno le opere olimpiche. La pandemia Covid19 detterebbe altre priorità e l’esigenza di prendersi cura delle persone e dei territori, condizioni essenziali per la salute pubblica.
Invece la macchina olimpica è partita, con il suo portato di deroghe a norme urbanistiche e ambientali, gestione commissariale e privatistica delle risorse pubbliche, cemento e opere inutili che si annunciano in gran quantità.
Incontriamo Silvio La Corte, il curatore del libro “La bolla olimpica” – Ed. Mimesis, per comprendere cosa sono diventate oggi le Olimpiadi e perché dovremmo opporci alla narrazione prevalente che considera i giochi 2026 l’ennesima grande occasione per la metropoli che fu già di Expo.
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L’iniziativa del 29 ottobre a Piano Terra seguirà le norme autogestite di sicurezza collettiva adottate dall’assemblea dello spazio:
🌦 se il clima lo permette, svolgeremo il momento mangereccio e parte dell’incontro in esterno – in caso contrario la capienza massima dello spazio è di 30 persone
🍽la distribuzione dei piatti verrà gestita, all’interno o all’esterno, dai compagni e dalle compagne dello spazio
🎥 la proiezione di foto e video avverrà comunque all’interno, rispettando la capienza massima sopraindicata
👥lo spazio riesce a ospitare 30 persone distanziate in sicurezza e sedute: capisci che abbiamo raggiunto la capienza massima quando i posti a sedere sono esauriti; si può ovviamente stare all’esterno, chiediamo di tutelarci/vi evitando assembramenti
😷 all’interno si richiede a tutte/i l’uso della mascherina e di igienizzarsi le mani prima di entrare – a sanificare prima e dopo lo spazio ci pensiamo noi
RIAPRIAMO LE PORTE // PRENDIAMOCI CURA

Data

29 Ott 2020
Expired!

Ora

19:00 - 21:00
Categoria

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