Willy’s Wonderland (2021) di Kevin Lewis

Allora; non che avere una pagina Wikipedia intestata sia simbolo d’una qualche soprelevazione dall’anonimato, ma già che ne il regista, ne lo sceneggiatore, ne 21 dei 23 attori del film ne abbia una, ci fa già intravedere le travi portanti d’un B Movies che due o tre cose può anche regalarcele. E no, non mi riferisco agli sguardi di complicità che vi scambierete tra vent’anni, con l’unica altra persona nella stanza che ricorderà d’aver visto questo film. Del resto ci sono pagine Wikipedia per quasi qualsiasi cosa come un elenco degli animali premiati con credenziali umane (List of animals awarded human credentials), la cronologia del futuro lontano o la small penis rule, strategia adottata da vari autori per eludere eventuali azioni legali per diffamazione. Comunque se siamo arrivati fino a qui, e con qui non intendo solo a leggere fino a qui, ma proprio a questo punto delle nostre vite è perché sappiamo che succedono “cose” la fuori, e una di queste cose è Nicolas Cage, che con la stessa prevedibilità del tilt in un flipper interpreta e spesso produce, pellicole che sappiamo già ci regaleranno traumi, risate e cosa non meno importante, tanti memini. C’è un qualche rischio di sviluppare una dipendenza da Cage, guardando i suoi film? Assolutamente sì, od almeno le stesse probabilità che avresti avuto di sviluppare una dipendenza da flipper negli anni ’50, che a quanto pare dilagava indisturbata. E dev’essere successo proprio questo quando un tizio in Giappone ha deciso, di rubare la faccia di Nicolas e schiaffarla sul packaging d’uno snack a base di mais che ha poi chiamato “Deluxe Umaibo Nicolastick”. Il tutto per il lancio giapponese del film “Army of One”, in Italia arrivato come “Io, Dio e Bin Laden”, di cui vi dirò soltanto che è tratto dalla storia vera d’un tizio statunitense, tale Gary Brooks Faulkner, che tra il 2002 e il 2010 si recò più volte tra le montagne pakistane per cercare di localizzare e catturare Osama Bin Laden. Ma torniamo al nostro film, Willy’s Wonderland, sarà divertente, veloce e con l’unica pretesa di far riemergere il profondo disagio che provavate da bambini, guardando il Furby che giaceva apparentemente inanimato nel buio della vostra cameretta. E mentre nel film, un Nicolas Cage muto, ballerino e con una dipendenza da caffeina, massacra dei pupazzi assatanati, all’interno d’un fast food diroccato di nome Willy’s Wonderland, nel mondo reale scopriamo esistere un posticino, ad un oretta di macchina da Seattle, che si chiama “Little Willy’s Wonders”, attività di tassidermia, sul cui sito internet nella sezione delle immagini, possiamo trovare il cast al completo di un ipotetico sequel del film. Chissà forse è solo una coincidenza, e le foto del negozio che compaiono su google maps non sono poi così inquietanti, e le recensioni negative dei clienti a cui sono spariti degli animali che avevano lasciato li a restaurare, sono false…. Chissà.